Il microchip
L'identificazione dei cani mediante microchip è obbligatoria secondo la legge. Il Decreto Legislativo n. 529 del 1992, noto come "Codice Zoofilo", stabilisce che tutti i cani, ad eccezione di quelli utilizzati per la caccia selvaggina in deroga o per fini cinofili di lavoro, devono essere identificati con un microchip sottocutaneo.
Il microchip è un piccolo dispositivo elettronico delle dimensioni di un chicco di riso che viene impiantato sottocute, di solito nella zona del collo del cane. Ogni microchip ha un codice univoco che permette di associare l'animale ai dati del proprietario, come il nome, l'indirizzo e i recapiti telefonici.
L'identificazione tramite microchip è fondamentale per la tracciabilità del cane e per il suo ritrovamento in caso di smarrimento. Inoltre, il microchip permette di contrastare il traffico illegale di cani e di promuovere una corretta gestione dei cani randagi o abbandonati.
È importante ricordare che l'identificazione mediante microchip deve essere effettuata da un veterinario autorizzato, che inserirà il microchip nel cane e registrerà i dati corrispondenti in un'apposita banca dati. È compito del proprietario assicurarsi che il cane sia correttamente microchippato e che i dati siano sempre aggiornati.
L'inosservanza dell'obbligo di identificazione mediante microchip può comportare sanzioni amministrative per il proprietario del cane. Pertanto, è fondamentale rispettare la normativa e garantire che il cane sia correttamente identificato.
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